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Continua il trend ribassista del PE in Italia e Nord Europa

di Manolya Tufan - mtufan@chemorbis.com
  • 09/05/2024 (10:55)
Maggio segna il secondo mese consecutivo di cali per il PE in Italia e Nord Europa, con le offerte iniziali in calo fino a €60/ton in contrasto con i pochi tentativi di rollover visti in alcuni casi. L’offerta buona, la domanda insoddisfacente e le origini non-UE competitive sono i fattori principali dietro la corsa al ribasso, più che il contratto del monomero in calo. I player stanno ora discutendo della possibilità che le recenti diminuzioni favoriscano le vendite o meno, visto il mese corto per via di diverse festività.

Trend in calo entra nel secondo mese

Dopo aver visto aumenti nel primo trimestre, i prezzi di PE hanno cambiato direzione a inizio aprile e le trattative sono state chiuse con diminuzioni di €50-80/ton nonostante la chiusura in rialzo del contratto dell’etilene di aprile. I mercati hanno continuato a perdere terreno con l’inizio di maggio.

I fornitori regionali hanno applicato diminuzioni di varia entità per allinearsi con il resto del mercato, nonostante alcuni tentativi di mantenere i prezzi stabili. I prezzi su base FD Italia hanno toccato il livello più basso da fine gennaio-inizio febbraio, secondo i dati di ChemOrbis.

FD–Italy–LDPE–LLDPE–HDPE

PE extra-UE forma i minimi nel mercato spot

Le origini non europee hanno visto delle diminuzioni più contenute ma hanno continuato a formare i minimi dei mercati spot. Il PE dagli USA è sceso sotto i €1200/ton FD Italia per alcuni gradi. Le offerte per questa origine si sono attestate a €1200-1230/ton per LDPE film, €1100-1150/ton per LLDPE C4 film, €1150-1200/ton per HDPE film, €1180-1200/ton per HDPE b/m e iniez. e a €1240-1280/ton per mLLDPE C6 film, su base FD.

Uno scenario simile è stato osservato nei mercati del Nord Europa, con le offerte di HDPE b/m che hanno toccato il livello più basso di €1150/ton FD per materiale USA.

Poco probabile un rimbalzo della domanda prima dell’estate

Le attività negli impianti dei derivati andavano meglio fino a marzo grazie ai fori aumenti della resina per via della ridotta disponibilità delle importazioni a causa dei problemi nel Mar Rosso. I buyer hanno evitato di acquistare dal mercato spot lo scorso mese per le attese ribassiste di maggio, mentre hanno evitato anche gli acquisti in import a causa dei tempi di consegna più lunghi. Di conseguenza, i venditori si aspettano un incremento dei volumi di acquisto questo mese, considerando le scorte basse a livello dei trasformatori.

Anche se i buyer sono ancora in attesa che escano nuove offerte di PE, potrebbe vedersi un po’ di attività di rifornimento una volta che i buyer torneranno a cercare dei volumi prima del periodo estivo. Dall’altro lato, maggio sarà un mese denso di festività nel Nord Europa e i consumi ridotti in molti settori dei derivati potrebbero mantenere gli acquisti legati alle necessità, come già successo nello stesso periodo dello scorso anno, nonostante l’alta stagione.

I trasformatori produrranno per tre settimane invece che per quattro questo mese, come ha evidenziato un venditore.
Un player ha osservato, “Le vendite dovrebbero andare bene questo mese. I venditori hanno bisogno di ridurre le scorte attuali dopo le vendite scarse di aprile mentre i buyer hanno bisogno di acquistare. Inoltre, i buyer potrebbero essere più cauti con gli acquisti andando verso la stagione estiva”.

In che direzione andranno i prezzi?

I mercati di PE potrebbero vedere un graduale calo durante il mese, sotto la pressione della domanda bassa. I buyer sono in attesa di ulteriori sconti durante le negoziazioni e questo si aggiunge al loro atteggiamento attendista. Anche i buyer di prodotti finiti si aspettano delle riduzioni sui prezzi. Uno di loro ha affermato, “Vorremmo acquistare meglio dello scorso mese se riuscissimo a ottenere ulteriori cali”.

L’outlook di giugno resta incerto poiché alcuni player ritengono che possa esserci poco spazio o nulla per nuovi cali. Altri si aspettano un trend da stabile a in calo il prossimo mese, con la domanda che definirà il tono del trend futuro. Se i prezzi del petrolio non dovessero riuscire a recuperare le perdite precedenti, il prossimo contratto del monomero potrebbe chiudere in calo.

Va sottolineato che eventi imprevisti come una potenziale escalation del conflitto in Medio Oriente o la stagione degli uragani negli Stati Uniti, che andrà dal 1° giugno al 30 novembre quest’anno, potrebbero influire sul trend.
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