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Europa, imminenti limitazioni all’offerta mantengono outlook PP, PE rialzista

di Manolya Tufan - mtufan@chemorbis.com
  • 25/07/2024 (11:55)
Luglio ha visto un trend da stabile a leggermente in rialzo nei mercati locali delle poliolefine, mostrando una lieve inversione dopo tre mesi sulla scia delle interruzioni nella catena di approvvigionamento più che di un aumento della domanda. Sebbene il mercato non sia strutturalmente limitato, le incombenti limitazioni dell’offerta hanno sostenuto un sentimento rialzista per agosto e settembre, superando la letargia estiva.

Fermi impianto in arrivo forniscono leva aggiuntiva per aumenti

I produttori stanno valutando di aumentare le loro offerte sia ad agosto che a settembre, citando la mancanza di una pressione competitiva dalle importazioni per via delle difficoltà marittime. I tempi di transito estesi e i tassi di nolo in aumento dalla Corea del Sud hanno reso il PP non interessante, mentre i prezzi di esportazione in rialzo dagli Stati Uniti in seguito all’uragano Beryl hanno portato alla scomparsa dal mercato anche delle offerte di PE sui minimi. Le origini extra-europee a prezzi elevati incoraggiano senza dubbio i fornitori regionali a preservare il loro premio aumentando le loro offerte.

Nonostante l’offerta di importazione corta e le difficoltà delle produzioni regionali, non ci sono stati gravi problemi di offerta a luglio. Tuttavia, gli imminenti fermi presso gli impianti regionali ridurranno ulteriormente l’offerta, insieme ai tagli disciplinati e alle forze maggiori in corso. Tenendo a mente questo e l’outlook rialzista, alcuni fornitori di PE hanno chiuso i loro ordini per l’LDPE nella settimana terminata il 19 luglio.

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Produttori europei si sforzano di proteggere margini

Le preoccupazioni sulla redditività sono all’ordine del giorno da un po’ di tempo, con il contesto difficile e le pressioni dei costi che si ripercuotono sui margini dei produttori in Europa. Questo ha spinto diversi produttori con margini ridotti, a prendere decisioni strategiche per chiudere permanentemente le loro linee di produzione inefficienti e ad alto costo.

Infatti, Sabic ed ExxonMobil hanno annunciato la chiusura degli impianti ad aprile. Mentre i licenziamenti erano già previsti come una misura strategica mirata a migliorare la competitività e l’efficienza operativa, ExxonMobil ha recentemente deciso di ridimensionare il suo impianto di LDPE in Belgio entro l’inizio del 2025.

LyondellBasell aveva precedentemente deciso di chiudere definitivamente uno dei suoi impianti di PP a Brindisi, in Italia, mentre la decisione è stata attuata all’inizio del 2024. BASF pensa di ridurre le spese nel suo complesso di Ludwigshafen che ospita due cracker alimentati a nafta.

Le iniziative di riduzione dei costi stanno ampiamente dominando l’outlook in Europa, con i produttori petrolchimici che puntano ad allineare le capacità con le necessità del mercato per via dei bassi tassi di produzione degli impianti. Di conseguenza, è possibile dire che i fornitori regionali manterranno una politica di prezzo rialzista allo scopo di proteggere i margini.

Player mettono in dubbio fattibilità di forti aumenti ad agosto

Un numero maggiore di fornitori ha interrotto gli ordini di PP e PE per via dell’outlook rialzista poiché le preoccupazioni circa le interruzioni della catena di approvvigionamento hanno preso il centro della scena, con le scorte in calo presso alcuni produttori e i fermi impianto pianificati da un lato e le limitazioni delle importazioni dall’altro.

Per quanto riguarda agosto, potrebbero vedersi possibili tentativi di aumento in linea o superiori ai rialzi dell’attesa chiusura dei monomeri. I prezzi spot di etilene e propilene su base FD NWE hanno registrato aumenti di circa €30-60/ton dall’inizio di luglio in risposta ai fermi impianto per manutenzione presso i cracker, sebbene i prezzi del petrolio Brent siano scesi a $81/bbl prima di rimbalzare mercoledì. I contratti dell’etilene e del propilene dovrebbero chiudere in rialzo di €20-40/ton per agosto.

I produttori di poliolefine mirano ad aumenti maggiori per recuperare i loro margini, aggiungendo rialzi di €10-20/ton oltre ai monomeri sia ad agosto che a settembre. Un importante produttore ha riferito di voler applicare aumenti di €50/ton sia ad agosto che a settembre, mentre anche altri produttori pensano ad aumenti modesti il prossimo mese.

Tuttavia, alcuni player sono scettici circa la fattibilità di aumenti maggiori ad agosto visto che la domanda definirà il trend per via delle ferie estive. I player prevedono che alla fine passeranno sulle trattative aumenti in linea con il rialzo del monomero.

Outlook di settembre rimane in rialzo

C’è una forte probabilità che settembre veda nuovi tentativi di aumentare i prezzi una volta che i buyer saranno tornati a rifornirsi dopo il periodo della pausa estiva. La continua tensione nel Mar Rosso e le previsioni degli esperti circa il prolungarsi della crisi logistica all’inizio del 2025 suggeriscono che un immediato sollievo dell’offerta è improbabile, con poche possibilità di vedere cali importanti nei tassi di nolo fino almeno al Capodanno Cinese, alla fine di gennaio 2025.

La mancanza di importazioni coinciderà con i fermi impianto autunnali presso le unità di materie prime e di derivati in Europa e con un potenziale aumento della domanda post-estate, mentre anche i resilienti costi delle materie prima potrebbero fornire supporto aggiuntivo.

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