Europa, mercati polimeri indifferenti all’aumento dei tassi di nolo per fondamentali deboli

Navigare in acque turbolente
Il settore marittimo globale è stato sotto pressione per via delle sfide senza precedenti tra cui le continue interruzioni del Mar Rosso e i recenti problemi causati dalle cancellazioni di spedizione, che hanno spinto i tassi di nolo in rialzo e hanno ostacolato il flusso di importazione nella regione. Poiché le industrie fanno molto affidamento su catene di approvvigionamento efficienti in un contesto di mercato forte, tali sconvolgimenti nel settore delle spedizioni e i tempi di consegna prolungati sarebbero sufficienti per tenere i player sulle spine.
Tuttavia, i mercati dei polimeri in Europa sono rimasti indifferenti finora nonostante le sfide formidabili. La domanda in molti settori dei derivati, dal settore del packaging alimentare a quello dell’automotive e delle costruzioni è stata persistentemente lenta per via delle incertezze economiche, traducendosi in una domanda limitata per i polimeri. La produzione è ottimizzata in Europa, il che consente ai trasformatori di gestire le scorte e mitigare l’impatto dei costi di nolo in aumento e i rischi associati ai ritardi di consegna.
Una mancanza di importanti preoccupazioni di offerta in vista dell’avvicinarsi delle festività estive in Europa ha ulteriormente ostacolato la reazione del mercato alle oscillazioni dei costi. I buyer non hanno fretta di costituire scorte di materiale dai mercati locali o di importazione nonostante le capacità ridotte presso gli impianti petrolchimici.
PET potrebbe essere pronto a rispondere
I fornitori di PET sono cautamente ottimisti per giugno visto che le importazioni hanno perso la loro competitività. I player hanno sottolineato che l’aumento dei tassi di nolo sta avendo un impatto sul mercato, e si ritiene che porterà a tentativi di aumento da parte dei produttori europei a giugno.
Un trader ha detto, “Il problema principale è la mancanza di spazio di prenotazione sulle navi, e questo supporterà i fornitori europei alla fine del secondo trimestre e all’inizio del terzo trimestre”.
I mercati del PET vedranno nuove richieste di aumento a giugno dopo aver seguito un trend da stabile a leggermente in rialzo a maggio, guidati dalla loro dipendenza dalle importazioni sia per il PET che per le materie prime dall’Asia. Una mancanza di offerte di importazione competitive e la riluttanza dei buyer ad acquistarle per via dei tassi di nolo in aumento sosterrebbero la domanda locale, come nel caso di maggio. Tuttavia, se la domanda resta stabile nonostante i trend stagionali, potrebbe mettere un limite agli sforzi dei produttori per recuperare i loro margini.
Aspettative di giugno per PP, PE ancora deboli
Le nuove offerte per le nuove spedizioni sono ancora in sospeso fra le aspettative rialziste, in particolare per il PP visti i problemi di spedizione dalla Corea del Sud e i lunghi tempi di consegna dall’Arabia Saudita. Sebbene i venditori non escludano rollover poiché i tassi di nolo faranno aumentare le offerte di importazione, i buyer prevedono di vedere ulteriori cali sui range spot per via delle aspettative ribassiste del monomero e delle condizioni di mercato deboli. Anche gli utilizzatori finali sono inattivi in vista dei potenziali cali.
I buyer citano la disponibilità sufficiente, che ha rafforzato il loro potere contrattuale nelle trattative di maggio. Questo potrebbe aprire la strada per cali maggiori rispetto al risultato del monomero di giugno, come è successo questo mese. Le origini extra-europee aggressive probabilmente spariranno quando le nuove offerte emergeranno in rialzo, il che dovrebbe ridurre la pressione sui produttori locali.
Alcuni player hanno detto, “Cali di circa €50/ton potrebbero essere visti per via dei costi in ribasso e dei fondamentali deboli. I buyer non si stanno impegnando in carichi distanti poiché non hanno visibilità circa le loro entrate ordini in vista del periodo estivo. Le offerte sui massimi dei range saranno riviste, mentre i prezzi sui minimi dei range vedranno solo variazioni minori”.
Probabile braccio di ferro fra buyer di ABS e venditori; PS è più debole
I fornitori europei potrebbero tentare di evitare cali poiché le importazioni potrebbero aumentare ulteriormente per via dei tassi di nolo in rialzo a giugno, restringendo il gap con i range locali. I prezzi di importazione poco interessanti e i lunghi tempi di consegna potrebbero rendere il mercato locale più favorevole e supportare la domanda in una certa misura, sostenendo i prezzi. I buyer evitano anche le importazioni a causa dei termini di consegna prolungati a luglio o agosto, in concomitanza con le festività estive.
Sebbene i buyer prevedano che i prezzi dell’ABS vedranno correzioni in ribasso per via della domanda letargica, alcuni fornitori pensano che il mercato dell’ABS possa essere resiliente nonostante la situazione difficile della domanda nei settori dei derivati.
Un player ha commentato, “Non sono probabili ulteriori diminuzioni per l’ABS poiché l’offerta è equilibrata con la domanda bassa vista la produzione ridotta nella regione. Inoltre, il butadiene di giugno è stato chiuso leggermente in rialzo”.
Il sentimento prevalente per il PS mostra fragilità poiché si prevede che i prezzi estenderanno i loro cali nel secondo mese a giugno per via delle aspettative ribassiste dello stirene. Questa visione è anche supportata dalle condizioni di mercato deboli, in quanto il previsto peggioramento delle condizioni di mercato non si è ancora concretizzato nonostante i prevalenti problemi di produzione.
Sebbene la domanda di packaging sia stata leggermente migliore, è rimasta inferiore agli anni precedenti. Ove possibile, i trasformatori sono passati a prodotti più sostenibili nel settore del monouso in un contesto di maggiore consapevolezza ambientale e di misure normative volte a ridurre i rifiuti in plastica, ostacolando il consumo di PS.
“Le aspettative indicano cali siaper il contratto dello stirene che per i range spot del PS. I produttori potrebbero non seguire i cali dello stirene ma applicare riduzioni maggiori poiché i volumi di vendita sono bassi”, ha detto un distributore.
PVC bloccato fra domanda debole e margini ridotti dei produttori
La competizione fra i fornitori locali ha spinto i prezzi del PVC in calo questo mese nonostante il flusso di importazione ridotto e i margini dei produttori limitati. È passato un po’ di tempo da quando i trader hanno smesso di acquistare nuovi carichi di PVC dagli Stati Uniti per via dell’indagine antidumping in corso, mentre il PVC statunitense è stato dirottato verso altri mercati che sono rimbalzati. Si prevede che la Commissione Europea prenderà una decisione su un potenziale dazio provvisorio sul PVC statunitense ed egiziano entro la metà di giugno, con la possibilità di attuazione entro il mese successivo. Tuttavia, questo approccio ha fatto ben poco per evitare un’ampia disponibilità nella regione visti i volumi di vendita in calo.
Nonostante i trend stagionali, la domanda in tutti i settori dei derivati è stata bassa, senza segnali di ripresa a breve. Gli utilizzatori finali sono inattivi e aspettano di vedere ulteriori cali sui prezzi del PVC, mentre anche i prezzi aggressivi dei prodotti finiti influenzano il sentimento del PVC. Alcuni player puntano a settembre, quando i prezzi potrebbero rimbalzare per via del flusso di importazione ridotto e potrebbe verificarsi una potenziale ripresa della domanda.
Sebbene le condizioni di mercato deboli e le aspettative ribassiste dell’etilene pesino sull’outlook del PVC di giugno, i produttori di PVC stanno puntando a rollover come inizio, citando i margini dei produttori molto ridotti. Hanno anche sottolineato che i prezzi di esportazione sono aumentati di $30-50/ton visti i tassi di nolo in rialzo. Un player ha riferito, “Se i fornitori esportano di più a giugno, ci sarà meno pressione sul mercato spot”.
Cosa ci aspetta?
Un cauto equilibrio probabilmente dominerà i mercati nel breve termine poiché è essenziale vedere una ripresa della domanda affinché il mercato riacquisti la sua forza, che dipende fortemente dal clima economico generale. Finché la domanda resta calma e l’offerta adeguata, l’impatto dell’aumento dei costi di spedizione sarà minimo.
Tuttavia, la crisi del Mar Rosso, che probabilmente si protrarrà fino alla fine dell’anno, alla fine porterà a una minore disponibilità di importazioni, aggravando le sfide affrontate dai player del settore. Sebbene il mercato possa sembrare meno influenzato al momento, non è al riparo dai potenziali effetti di una crisi logistica su tutta la linea considerando la crescente dipendenza dell’Europa dalle importazioni.
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