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Europa, venditori PVC tra l’incudine e il martello: domanda debole e margini ridotti

di Manolya Tufan - mtufan@chemorbis.com
  • 17/06/2024 (11:28)
I mercati regionali del PVC sono rimasti pressoché invariati nel panorama in continua evoluzione dei mercati globali poiché le sfide di lunga data affrontate sia dai produttori sia dai buyer continuano a ostacolare qualsiasi tentativo di inversione del trend. I mercati spot e a contratto del PVC dell’Europa sono diminuiti ulteriormente a giugno, rimanendo indifferenti alla scena rialzista degli altri mercati, mentre le voci per luglio non sono migliori.

Giugno segna secondo mese di trend ribassista

Avendo invertito il trend a maggio, i prezzi del PVC hanno esteso i loro cali al secondo mese. I tentativi iniziali di recuperare i margini si sono dimostrati inefficaci, con le trattative spot chiuse con ribassi di €15-20/ton per via delle deboli condizioni di mercato e del risultato in calo dell’etilene. I fornitori hanno cercato di mantenere i cali sotto controllo, citando i margini ridotti per via dei costi elevati di produzione, dei prezzi in calo del PVC e dei prezzi in ribasso della soda caustica. Le concessioni di prezzo erano inevitabili poiché i produttori mirano a preservare la loro quota di mercato per via delle offerte più aggressive nel mercato.

Le offerte spot aggressive non sono scomparse dal mercato nonostante il sentimento rialzista nei mercati globali e la disponibilità di importazione ridotta come conseguenza dell’aumento dei tassi di nolo. Riflettendo la tensione degli squilibri fra domanda e offerta, le notizie di prezzi ulteriormente in calo potrebbero riecheggiare nel mercato in futuro.

Un player ha riferito, “Alcuni buyer non hanno fretta di chiudere le loro trattative poiché credono di poter ottenere prezzi più bassi nel corso del mese”.

Margini ridotti restano un problema

I mercati del PVC rimangono bloccati fra l’incudine e il martello poiché le lamentele circa la scarsa redditività persistono per via del contento pessimistico della domanda.

La concorrenza in aumento, i costi di produzione elevati e la pressione sui prezzi da parte dei buyer per via della disponibilità buona hanno continuato a limitare la redditività. I produttori regionali hanno lavorato a tassi del 60-70% per affrontare questo problema, senza riuscire a evitare che l’offerta superasse la domanda. Se non gestito efficacemente, i player pensano che nei prossimi mesi potrebbero verificarsi delle chiusure temporanee degli impianti, mentre i produttori sono alle prese con la dura realtà di lavorare in perdita. Tuttavia, ciò non ha causato panico fra i buyer poiché le scorte sono ampie a livello dei fornitori.

Ultimamente, i fornitori europei hanno aumentato le esportazioni per compensare la perdita dei volumi di vendita nel blocco, puntando a recuperare i loro margini. Infatti, i prezzi di esportazione hanno visto qualche aumento in risposta al rialzo dei costi di nolo e delle vendite attive principalmente in India.

Nessun segno di ripresa della domanda all’orizzonte

Dato che il PVC è comunemente usato nel settore delle costruzioni, l’attività ridotta per via del rallentamento economico ha gravemente colpito il consumo di resina. Anche l’attività nel settore dell’automotive non è riuscita ad aumentare. La domanda contenuta e le scarse richieste hanno reso più difficile per i trasformatori vendere facilmente i loro prodotti finiti, che ha loro volta riducono i volumi di acquisto.

L’interesse all’acquisto non si sta muovendo di pari passo con la stagionalità poiché i clienti effettuano ordini dell’ultimo minuto e acquistano quantità limitate, come ha affermato un trasformatore.

Non solo la scarsa domanda di derivati, ma anche i precedenti acquisti dal mercato delle importazioni hanno offuscato la propensione all’acquisto. Confermando le scarse entrate ordini al livello dei trasformatori, un venditore ha detto, “Alcuni buyer preferiscono esaurire le loro scorte prima di acquistare nuovo materiale. Sono coperti grazie ai loro acquisti precedenti dal mercato di importazione”.

Modelli d’acquisto differiscono per merci importate

Nel Sud Europa, c’è stato un aumento delle scorte di materiale extra-europeo poiché i buyer hanno avuto fretta di accumulare importazioni in vista dei dazi anti-dumping provvisori annunciati entro metà luglio. Al contrario, i buyer nei mercati del Nord Europa hanno evitato di acquistare importazioni principalmente a causa del divario ridotto tra i prezzi spot e quelli di importazione. Infatti, i prezzi di importazione sono stati considerati non interessanti per via delle offerte spot aggressive per il materiale europeo.

Poche possibilità di un’inversione del trend per eccesso di offerta

Le speranze di vedere un’inversione di trend a luglio sono offuscate dalle elevate scorte da parte dei produttori e dalle deboli condizioni della domanda. Il primo taglio dei tassi della BCE in cinque anni non dovrebbe stimolare le attività da un giorno all’altro. Con la maggior parte dei player che esprime scetticismo circa un cambio di direzione del mercato, credono che i prezzi potrebbero rimanere stabili o perdere ulteriore terreno il prossimo mese. Diffidenti nei confronti di ulteriori cali, i buyer si astengono dall’accumulare materiale poiché prevedono un trend ribassista anche a luglio viste le sfide della domanda e le previsioni dell’etilene in calo.

I mercati del PVC sono a un punto critico, alle prese con una miriade di sfide che vanno dalle pressioni sui prezzi e dalla domanda fluttuante alle interruzioni della catena di approvvigionamento e alle misure antidumping provvisorie che limiteranno la propensione all’acquisto per le importazioni dagli Stati Uniti e dall’Egitto d’ora in poi. Dato che i fornitori trovano che i livelli attuali del PVC siano piuttosto bassi e contemplino fermi impianto temporanei per riportare l’equilibrio, un occhio vigile rimane fondamentale per i prossimi mesi.

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