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Maggiore concorrenza spinge PVC europeo in calo dopo due mesi

di Manolya Tufan - mtufan@chemorbis.com
  • 21/05/2024 (11:13)
La modesta ripresa vista nei mercati europei del PVC è stata di breve durata poiché i prezzi hanno cambiato direzione per via dei fondamentali deboli questo mese. I produttori affrontano il dilemma dell’aumento della concorrenza in risposta al calo della domanda, nonostante i costi di produzione elevati. I prezzi hanno visto cali di diverse entità dopo una lunga pausa di due mesi, durante la quale i venditori di PVC non sono riusciti a migliorare i margini, anche se le aspettative precedenti erano diverse.

Competizione aumenta nella regione

Nonostante i margini estremamente ridotti, alcuni produttori hanno concesso prezzi speciali in modo tale da allinearsi con il resto del mercato. Sebbene le aspettative iniziali di maggio indicassero stabilità, la domanda debole ha superato altri fattori favorevoli tra cui i costi di trasformazione elevati o l’outlook limitato dell’offerta nel mercato di importazione vista l’imminente decisione della Commissione europea sui dazi anti-dumping.

Ci sono stati cali di diverse entità, da €5-10/ton a €30-50/ton in base al cliente e al livello di partenza, ma per lo più hanno superato la metà dell’etilene. I minimi dei range di tutti i gradi di PVC si sono attestati a circa €950/ton in Italia. In Nord Europa, i prezzi ai minimi dei range si sono attestati a o sopra gli €850/ton su base FD, 60 giorni.

Le dinamiche sfavorevoli della domanda e dell’offerta sono state considerate le responsabili dei cali di maggio, con i livelli di scorte in aumento che esercitano pressione sui venditori e sostengono la concorrenza per attirare qualsiasi tipo di domanda. I player hanno riportato offerte spot aggressive per quantità aggiuntive, dimostrando la pressione delle vendite fra i venditori regionali. Oltre alla domanda regionale debole, anche le scarse vendite di esportazione hanno contribuito all’accumulo delle scorte.

Un distributore ha sottolineato, “Solo alcuni clienti accettano di acquistare volumi extra sotto i €900/ton poiché non ne hanno bisogno. Inoltre, non prevedono importanti variazioni di prezzo a giugno”.

Il dilemma della domanda

La domanda è stata inferiore alle aspettative, sfidando i trend stagionali, mentre i trasformatori hanno continuato a riportare entrate ordini insufficienti. C’è una continua competizione nei settori dei derivati, con i trasformatori che riducono i prezzi dei prodotti finiti per stimolare le vendite.

Il settore delle costruzioni non mostra segni di ripresa per il breve termine a causa dell’inflazione elevata. Confermando la forte concorrenza, un produttore di tubi ha affermato, “C’è un rallentamento nonostante l’alta stagione. I costi elevati impediscono alle persone di costruire nuove case o ristrutturare”. Anche i produttori di cavi hanno indicato l’inflazione elevata come la responsabile dell’entrata ordini in calo e dei prezzi finali aggressivi.

Anche mercati export sono deboli

I mercati vicini, tra cui la Turchia e il Nord Africa non hanno registrato una ripresa della domanda in seguito alle festività dell’Eid al-Fitr. L’offerta abbondante per via della domanda globale debole e dei tassi di interesse elevati ha aperto la strada a cali notevoli nei prezzi di esportazione.

Una fonte di un produttore ha affermato, “La domanda resta un problema in Turchia per via dell’inflazione elevata e del cambio. Inoltre, c’è stata un forte competizione fra i fornitori di importazione”.

Lo scenario è simile in Nord Africa, dove i prezzi statunitensi del PVC si sono attestati a livelli aggressivi. Infatti, i lievi aumenti nel PVC cinese in risposta ai tassi di nolo in rialzo sono stati accolti con stupore in Egitto a causa della forte concorrenza tra i carichi statunitensi ed europei.

I prezzi europei del PVC sono stati riportati in calo a $800-820/ton su base CIF, cash senza dazio sia in Turchia che in Egitto.

Dove andremo da qui?

Sebbene i volumi di importazione siano diminuiti per via dell’indagine in corso, non ci sono stati problemi di offerta vista la disponibilità più che buona in Europa. I buyer europei si concentrano di più sui mercati locali al posto che rifornirsi dagli Stati Uniti. Hanno evitato il PVC statunitense vista l’imminente decisione.

Le importazioni ridotte dagli Stati Uniti e dall’Egitto sosterranno i fornitori locali, mentre i player non prevedono un’importante interruzione dei livelli di offerta che possa influenzare la produzione dei trasformatori. Al contrario, questa mossa aiuterà a equilibrare l’offerta per via della domanda globale debole.

Non ci sarà spazio per un miglioramento dei margini anche in caso di volumi di importazione ridotti a meno che la domanda non inizi a riprendersi. Mentre i margini attuali sono inaccettabilmente bassi per i produttori considerando i prezzi stabili della soda, a questa situazione si aggiunge la volatilità delle materie prime. I contratti dei monomeri di giugno potrebbero chiudere con cali, anche se di entità modeste.

Resta da vedere se gli aumenti di giugno annunciati dal produttore di Taiwan in Asia sosterranno il sentimento negli altri mercati del PVC, considerando l’eccesso di offerta e l’avvicinarsi della stagione delle piogge. Per quanto riguarda il lungo termine, la mossa della Cina di rilanciare il suo settore immobiliare potrebbe fungere da leva per il mercato.
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