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Mercati PVC dell’Europa calmi, pronti per un trend rialzista a febbraio

di Manolya Tufan - mtufan@chemorbis.com
  • 28/01/2025 (11:17)
I mercati regionali del PVC sono rimasti stabili poiché i produttori si sono concentrati sul mantenere i loro prezzi stabili, nonostante la pressione di migliorare i loro margini. Tuttavia, poiché gennaio sta volgendo al termine, il mercato del PVC sta indicando un potenziale cambiamento verso prezzi rialzisti a febbraio. Sebbene è probabile che il supporto costi ci sia, il continuo disequilibrio fra domanda e offerta sarà un fattore da monitorare poiché potrebbe mitigare l’entità degli aumenti.

Produttori mantengono prezzi a gennaio dopo cali di fine anno

I player sia nel mercato spot che in quello a contratto hanno visto un fiacco interesse all’acquisto per i nuovi carichi all’inizio di gennaio. Questo in parte per via del periodo precedente di rifornimento scorte, quando i trasformatori potevano ottenere cali sui livelli di partenza dei contratti del 2025. Sebbene l’entità di queste riduzioni sia stata modesta, l’influenza è stata forte visto il fatto che i prezzi spot del PVC sono generalmente al di sotto della soglia dei €1000/ton su base FD Italia e dei €900/ton su base FD NWE.

Infatti, i produttori hanno mantenuto i loro prezzi stabili in linea con la stabilità dell’etilene questo mese, mirando a preservare i loro margini. Sebbene i venditori si sforzino di aumentare i loro margini per portare la produzione di PVC a livelli redditizi per via dei costi in aumento dell’elettricità e del gas, le condizioni della domanda sfavorevoli hanno impedito loro di farlo.

Febbraio indica tentativi di aumento in linea con C2

Un fattore guida che alimenta previsioni più ottimiste per febbraio è stato l’atteso aumento nel prossimo contratto dell’etilene. I player prevedono che questo darà la leva necessaria ai venditori per aumentare i prezzi del PVC dopo due mesi di movimenti di prezzo ridotti sui minimi. Prevedono anche un flusso di importazione più limitato in seguito ai dazi anti-dumping definitivi sulle importazioni di S-PVC dall’Egitto e dagli USA che hanno iniziato a essere applicati il 10 gennaio 2025.

In prospettiva, il mercato si sta preparando per un potenziale aumento dei prezzi, guidato da una combinazione di costi del monomero in aumento e costi energetici in rialzo. Con l’atteso aumento di €30-50/ton nel contratto dell’etilene per febbraio, è probabile che i produttori chiedano prezzi in rialzo in linea con o anche oltre l’intero aumento del monomero per recuperare un po’ delle loro perdite di margine, dopo un periodo di bassa redditività. Tuttavia, se questi sforzi si dimostreranno praticabili dipenderà dalla reattività della domanda.

La sfida in vista: Continuo dilemma domanda-offerta

Inoltre, ci sono diversi fattori che contribuiscono a un cauto sentimento. La domanda è rimasta fiacca, con molti trasformatori alle prese con pochi ordini. Le aspettative per attività di acquisto più forti non si sono concretizzate, con i consumi che sono rimasti in linea con i livelli di fine 2024. In alcuni casi, gli acquisti sono stati guidati dalla necessità più che da un aumento della domanda poiché i livelli delle scorte erano già bassi con l’avvicinarsi del nuovo anno.

Dal lato dell’offerta, le allocazioni mensili sono diminuite per via di fermi impianto di manutenzione. Alcuni distributori in Italia hanno riportato prezzi leggermente in rialzo rispetto a dicembre, guidati dalle allocazioni ridotte piuttosto che da una domanda robusta. Nel frattempo, la chiusura permanente di Spolana non ha causato alcun nervosismo nel mercato. Nonostante questi problemi di produzione, la domanda è stata sufficiente ad assorbire i volumi disponibili. Questo è stato il risultato dei consumi deboli nei mercati chiave dei prodotti finiti, tra cui le costruzioni, l’automotive e l’imballaggio.

Infatti, ottenere aumenti nel PVC in linea con quello dell’etilene potrebbe essere difficili a inizio febbraio a meno che la domanda non mostri un segno significativo di ripresa o non emergano fattori guida più forti. Anche se i prezzi invertono direzione, gli aumenti potrebbero essere moderati, con i buyer che spingono e negoziano per aumenti più vicini alla metà del previsto rialzo del monomero.

Cosa indica l’outlook dell’offerta?

Poiché un tema chiave per il mercato europeo del PVC rimane il continuo squilibrio tra domanda e offerta, i player stanno valutando l’impatto dei dazi antidumping sull’S-PVC statunitense ed egiziano. Gli sforzi regionali di gestione dell’offerta e le barriere commerciali restrittive impediranno una rapida crescita dell’offerta.

Gli elevati dazi antidumping applicati al PVC dagli Stati Uniti e dall’Egitto avranno un impatto significativo sulla fattibilità dell’importazione di materiali da queste regioni, il che sta di fatto chiudendo la possibilità di opportunità di arbitraggio redditizie. Anche se i prezzi di FAS Houston si attestano a livelli inferiori rispetto all’Europa, i dazi sono abbastanza elevati da rendere queste importazioni economicamente non redditizie.

I player stanno considerando delle alternative, tra cui il PVC asiatico e messicano, in base al continuo calo dei tassi di nolo. La potenziale finestra per importare dall’Asia potrebbe aprirsi soprattutto se l’India introduce i dazi anti-dumping sulle importazioni di PVC da diverse regioni. Con i tassi di nolo in calo per via dei transiti di Suez più agibili, i fornitori asiatici potrebbero diventare più competitivi, soprattutto se i prezzi europei continuano ad aumentare. Se il divario fra i mercati del PVC europei e asiatici si estende, questo incentiverebbe le importazioni dall’Asia. Non solo sarebbe una soluzione più conveniente per i buyer europei, ma potrebbe anche portare a maggiori volumi di PVC asiatico che entrano nel mercato europeo.

Anche se le importazioni rimangono limitate, è improbabile che ciò determini una significativa crisi dell’offerta nel breve termine poiché la produzione domestica può soddisfare ampiamente la domanda. Sebbene i fornitori ripongano le loro speranze nel recupero di alcune perdite di margine grazie alla riduzione del flusso di importazioni, non vi è alcun chiaro segnale che la domanda migliorerà in modo significativo per sostenere aumenti sostenuti dei prezzi, dato il contesto economico globale.

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