OPEC e produttori non-OPEC trovano accordo su taglio alla produzione di petrolio
di Ufficio Redazione ChemOrbis - content@chemorbis.com
Secondo fonti dei media, l’OPEC ha concluso le discussioni in merito alla riduzione della produzione di petrolio decisa nel meeting tenuto a Vienna il 30 novembre, arrivando a un accordo per mantenere la produzione a 32.5 milioni di barili al giorno. Anche i produttori non-OPEC ridurranno la loro produzione di 600,000 barili/giorno con il nuovo accordo.
L’Arabia Saudita ha accettato di ridurre la produzione di petrolio di 486,000 b/g rispetto ai livelli di ottobre. Tra i produttori OPEC e non-OPEC, l’Arabia Saudita è il paese che si è impegnato nella maggiore riduzione della produzione.
L’Iraq, nonostante l’insistenza per essere esentato dall’accordo dell’OPEC a causa dei conflitti interni al paese, ha accettato di tagliare la produzione di 209,000 barili/giorno rispetto a ottobre, secondo quanto riferito dal ministro del petrolio.
La Russia, come produttore non-OPEC, ha accettato di tagliare la produzione di 300,000 barile/giorno dal 1° gennaio, ma non ha ancora riferito rispetto a quali livelli.
Tuttavia, l’Iran avrà il permesso di produrre 3.797 milioni barili/giorno. Questo indica un aumento rispetto ai livelli di ottobre, che si attestavano a 3.69 milioni barili/giorno, ma resta a un livello inferiore rispetto al periodo precedente alle sanzioni, di 4 milioni barili/giorno.
L’Indonesia ha sospeso la sua adesione all’OPEC perché non è riuscita a trovare un accordo sul taglio alla produzione, a causa di limitazioni al bilancio. La sua quota di diminuzione della produzione sarà ridistribuita tra i tredici paesi membri dell’OPEC.
Libia e Nigeria sono esenti dalla trattativa causa dei conflitti interni, in corso nei paesi.
L’accordo sarà valido dal 1° gennaio e durerà sei mesi.
Il prossimo incontro ufficiale dell’OPEC si terrà il 25 maggio.
L’Arabia Saudita ha accettato di ridurre la produzione di petrolio di 486,000 b/g rispetto ai livelli di ottobre. Tra i produttori OPEC e non-OPEC, l’Arabia Saudita è il paese che si è impegnato nella maggiore riduzione della produzione.
L’Iraq, nonostante l’insistenza per essere esentato dall’accordo dell’OPEC a causa dei conflitti interni al paese, ha accettato di tagliare la produzione di 209,000 barili/giorno rispetto a ottobre, secondo quanto riferito dal ministro del petrolio.
La Russia, come produttore non-OPEC, ha accettato di tagliare la produzione di 300,000 barile/giorno dal 1° gennaio, ma non ha ancora riferito rispetto a quali livelli.
Tuttavia, l’Iran avrà il permesso di produrre 3.797 milioni barili/giorno. Questo indica un aumento rispetto ai livelli di ottobre, che si attestavano a 3.69 milioni barili/giorno, ma resta a un livello inferiore rispetto al periodo precedente alle sanzioni, di 4 milioni barili/giorno.
L’Indonesia ha sospeso la sua adesione all’OPEC perché non è riuscita a trovare un accordo sul taglio alla produzione, a causa di limitazioni al bilancio. La sua quota di diminuzione della produzione sarà ridistribuita tra i tredici paesi membri dell’OPEC.
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