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Stime prezzi petrolio riviste in calo per mercato volatile

di Elif Şahinduran - esahinduran@chemorbis.com
  • 01/10/2024 (10:27)
Settembre è stato segnato dalle tensioni nel mercato del petrolio, con i prezzi che inizialmente sono aumentati per via delle preoccupazioni di offerte in Libia e le tensioni in Medio Oriente. Tuttavia, un calo di circa il 5% a metà mese ha spinto il petrolio Brent al di sotto dei $70/barile, il suo minimo da dicembre 2021. Successivi aumenti alimentati dalla tempesta tropicale Francine e dagli stimoli economici della Cina sono stati di breve durata poiché gli esperti hanno espresso scetticismo circa la domanda futura di carburante. Di conseguenza, molti analisti hanno rivisto le loro stime di prezzo in ribasso per il 2024 e il 2025.

Settembre: Un mese di incertezza per il petrolio

Settembre è stato un mese tumultuoso per i benchmark globali per via del cambiamento delle dinamiche della domanda e dell’offerta. Le preoccupazioni circa i tagli di produzione in Libia e le tensioni in aumento in Medio Oriente hanno inizialmente spinto i prezzi in rialzo, ma l’ottimismo circa una potenziale risoluzione in Libia e i dati economici più deboli hanno portato a un forte calo di circa il 5% l’11 settembre. Il petrolio Brent è diminuito al suo minimo da dicembre 2021, scendendo sotto i $70/barile, mentre il petrolio WTI ha toccato il suo minimo da maggio 2023. Il trend ribassista del mercato è stato aggravato dalle stime sulla domanda dell’OPEC riviste in calo per il 2024 e il 2025.

Le preoccupazioni per l’offerta derivanti dalla tempesta tropicale Francine, insieme al primo taglio dei tassi di interesse della Federal Reserve dal 2020, ha aiutato la ripresa dei prezzi del petrolio a metà settembre, segnando due settimane consecutive di aumenti. Il 24 settembre, la Cina ha annunciato il suo pacchetto di stimoli economici più aggressivi dalla pandemia del COVID-19, che include tagli dei tassi di interesse e finanziamenti governativi. Di conseguenza, i prezzi del petrolio sono aumentati di circa il 2%, con il petrolio Brent che è aumentato a $75/barile dopo aver toccato un minimo precedente di $69/barile all’inizio del mese.

Tuttavia, questo trend rialzista è stato di breve durata poiché gli analisti si sono chiesti se lo stimolo della Cina sarebbe sufficiente ad aumentare significativamente la domanda di carburante. Ad aggiungersi alla pressione ribassista sono state le notizie di un potenziale aumento della produzione da parte dell’OPEC a dicembre e i segnali di progresso nella disputa sulla produzione di petrolio in Libia, entrambi fattori che potrebbero aumentare l’offerta globale. Il 30 settembre, i future hanno raggiunto circa i $68/barile per il petrolio WTI e i $71/barile per il petrolio Brent.

Outlook prezzi petrolio ridotti per 2024, 2025

I recenti sviluppi nel mercato del petrolio hanno spinto le agenzie di intelligence, le banche e le istituzioni finanziarie a rivedere le loro stime di prezzo in ribasso per il resto dell’anno e del 2025.

La Energy Information Agency ha ridotto il suo outlook dei prezzi del petrolio Brent e Nymex per il secondo mese. Secondo il Short-Term Energy Outlook (STEO) per settembre, il petrolio Brent avrà una media di $82.20 e il petrolio WTI di $78.80/bbl nel 2024, in calo di oltre $2/bbl. Anche le stime del 2025 sono state riviste in calo di $1-2/ton a $84.09/bbl per il petrolio Brent e a $79.63/bbl per il petrolio WTI.

Anche Morgan Stanley ha rivisto le sue stime di prezzo del petrolio Brent a settembre, prevedendo ora $75/barile per il quarto trimestre del 2024, in calo rispetto alla stima del mese scorso di $80-85/barile. L’aggiustamento riflette le preoccupazioni circa una domanda più debole dalla Cina e i segnali di un rallentamento dell’economia statunitense.

Anche Goldman Sachs ha rivisto in calo le sue stime medie del petrolio Brent per il 2025 a $77/barile, in calo rispetto agli $82/barile previsti ad aprile. La banca ha anche aggiustato la sua stima del range di trading per il 2025 per il petrolio Brent a $70-$85/barile, attestatosi precedentemente a $75-$90/barile. Le revisioni sono guidate dalle scorte dell’OPEC elevate, dalla domanda più debole dalla Cina, e dall’aumento della produzione di petrolio degli Stati Uniti.

Citi Research prevede che i prezzi potrebbero raggiungere una media di $60/barile nel 2025 se l’OPEC+ non applica tagli di produzione maggiori, indicando la domanda più debole e l’aumento dell’offerta non-OPEC.

JP Morgan prevede che il petrolio Brent raggiungerà una media di $75/barile nel 2025, con i prezzi potenzialmente in calo intorno ai $60 entro la fine dell’anno. La banca ha notato che il petrolio a $60/barile è sfavorevole sia per i produttori che per i consumatori, suggerendo che l’OPEC potrebbe aver bisogno di ridurre la produzione di 1 milione barile/giorno aggiuntivo per gestire il mercato efficacemente. A causa della cattiva prestazione del petrolio ad agosto, JP Morgan ha rivisto le sue stime di prezzo per il quarto trimestre del 2024 da $85/barile a $80/barile.

Gli analisti di Fitch prevedono che il petrolio Brent raggiungerà una media di $70/barile nel 2025, in calo a $65/barile nel 2026 e rimanendo a quel livello nel 2027. Nel medio termine, i prezzi del petrolio Brent dovrebbero diminuire ulteriormente a $60/barile. Per il petrolio WTI, Fitch prevede $75/barile nel 2024, in calo a $65/barile nel 2025 e a $60/barile nel 2026, con i prezzi che si stabilizzeranno a $57/barile nel medio termine.

Gli analisti di Wells Fargo prevedono prezzi del petrolio in calo per il 2025, citando l’aumentato rischio di un eccesso di offerta globale. La banca ha attribuito questo outlook ribassista all’aumento della produzione di scisto statunitense e al rallentamento della domanda da parte delle principali economie, soprattutto della Cina. Di conseguenza, Wells Fargo ha rivisto le sue stime, prevedendo ora che il petrolio Brent raggiungerà una media di $70/barile e il petrolio WTI di $65/barile nel 2025.

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